DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI 14,15-16.23-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito per-ché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
VIENI SANTO SPIRITO
Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è àrido, sana ciò che sànguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.
Allo Spirito Santo chiediamo con questa bellissima preghiera ed invocazione tante cose per noi e per gli altri, ma il punto centrale di un vero rinnovamento dello spirito di ogni cristiano, sta in queste espressioni, sulle quali sosteremo di più nella riflessione personale durante o dopo la messa. Chiediamo allo Spirito di raddrizzare la nostra vita e la nostra missione. Egli lo Spirito che è Signore e dà la vita e che procede dal Padre e dal Figlio, egli ci guiderà alla verità tutta intera sulla nostra vita e sulla storia di oggi. La descrizione che ne fanno gli Atti degli Apostoli di questo preciso momento è uno dei più belli della vita della Chiesa, perché è il momento iniziale, quello consacratorio e consolatorio, per Egli è il Consolatore e il Santificatore. Sia questa invocazione un sincero appello alla nostra personale conversione sulla via del bene e della santità. Una santità che, ci ricorda, l’Apostolo Paolo nel brano della seconda lettura della messa del giorno di Pentecoste, che consiste nel non lasciarsi dominare dalla carne, perché coloro che fanno questo “non possono piacere a Dio”. Diventiamo docili allo Spirito Santo, perché possa illuminarci nel cammino di questa vita, nell’attesa di incontrare “questo grande sconosciuto” nel modo giusto, affinché possiamo mettere in pratica la sua parola. Sarà così che e il Padre ci amerà e prenderà dimora presso di noi.
Don Marco