II Domenica di Avvento (anno B )

Dal Vangelo secondo Marco 1, 1-8

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaia:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Voce di un uno che grida…chi ascolterà?

O

ggi questa voce che grida nel deserto di un’umanità che sperimenta l’indifferenza globalizzata è quella di Papa Francesco, il profeta dei nostri giorni che il Signore ci ha inviato per farci capire ciò che è davvero necessario ed essenziale per attuare il vangelo della carità nell’oggi della chiesa e del mondo. Noi, oggi, come al tempo di Gesù, abbiamo urgente necessità di tanti Giovanni Battista che abbiano il coraggio di vivere e di parlare secondo schemi evangelici ben precisi, validi a quel tempo e validi soprattutto ai nostri giorni. Chi era Giovanni il Battista, oggi proposto a noi nel Vangelo come modello di vita, per preparare la strada a Gesù Bambino? La sua testimonianza e il suo coraggio suscitavano interesse da parte del popolo. Giovanni diventa lo strumento nelle mani di Dio per invitare alla conversione chi vive nel peccato. Noi abbiamo la forza di convertirci e convertire? La stessa cosa farà, a distanza, di alcuni anni, l’apostolo Pietro, dopo il rinnegamento di Gesù e dopo il suo diretto coinvolgimento nella chiesa nascente. Egli, infatti, ci rammenta nel brano di questa domenica che una cosa non dobbiamo perdere di vista, aver la consapevolezza che il Signore viene e che il nostro modo di giudicare, secondo le categorie temporali, non hanno riscontro nel pensiero di Dio. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Considerato il fatto che il Signore comunque verrà, quale deve essere il nostro modo di comportarci? La risposta è data: dobbiamo vivere nella santità e curare la vita di preghiera. Con una raccomandazione finale: “Fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia”. E allora c’è poco da discutere e pensare, ma mettiamoci subito all’opera per preparare al meglio la venuta di Gesù in questo Natale, modificando radicalmente il nostro modo di pensare ed agire, in ragione di questo evento che ha segnato la storia dell’umanità, perché è stata trasformata in storia di salvezza universale, portata a compimento da Dio, nel mistero dell’incarnazione, passione e risurrezione di Gesù Cristo, il Verbo Incarnato.

Don Marco