1° DOMENICA DI QUARESIMA

Dal Vangelo Secondo Luca 4,1-13

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

SCEGLIERE IL BENE PIU’ GRANDE.

I

l Vangelo della prima domenica di Quaresima, periodo dell’anno liturgico che ci invita ad un percorso di verifica costruttiva e di purificazione, ci aiuta a riflettere sulle tentazioni che riempiono la nostra vita e che portano via spazio all’incontro vero con Dio. Gesù, all’inizio della sua attività pubblica, condotto dallo Spirito Santo, è nel deserto, luogo spirituale in cui è possibile isolarsi dal frastuono del quotidiano, dalla frenesia degli impegni, dall’ansia del tempo, per dare spazio, nel silenzio profondo, alla parola del Signore, lasciandosi illuminare dentro e fare verità. Il deserto è anche luogo di solitudine che Gesù affronta. La prova caratterizza l’esperienza di Gesù. Nel deserto, nel momento di maggiore fatica, quando Egli sente fame, il diavolo, colui che sa confondere il pensiero dell’uomo, si presenta davanti a lui. La fame di Gesù evidentemente va letta come un momento di difficoltà interiore, lo spazio in cui il male si inserisce per metterlo alla prova. Sono la fame e la sete che, spesso, sentiamo anche noi, nelle giornate che scorrono velocemente, fatte di tante azioni e di pochi momenti di sosta per l’incontro con la Sorgente del nostro operare quotidiano. Camminiamo insieme? È lo Spirito che ci aiuta a fare discernimento cioè a formulare un retto giudizio e fare le scelte giuste. Il discernimento è la base per giungere a fare la volontà del Signore. In pratica la moralità, rettitudine, bontà, generosità, il saper distinguere il bene dal male, il poter scegliere il bene più grande e una più profonda comunione con il Signore hanno tutte l’obbiettivo raggiungere la serenità e la gioia impegnandoci per un domani migliore. Ma tutto questo non lo possiamo fare da soli, ma solo attraverso la comunità. La parrocchia è il luogo del discernimento per la costruzione di una vera comunità cristiana, dove il servizio diventa stile e l’umiltà si fa accoglienza e comunione. Quali devono essere le priorità per la nostra comunità parrocchiale?

Don Marco