PASQUA: RISURREZIONE DEL SIGNORE

Dal Vangelo SECONDO  Giovanni 20, 1-9

Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Pasqua significa “passaggio”.

La parola Pasqua significa “passaggio”. Il pio ebreo faceva ogni anno memoria della pasqua cioè del passaggio dalla schiavitù dell’Egitto alla Terra Promessa, la Palestina. Un lungo viaggio di 40 anni di gioie e travagli, per giungere alla meta indicata. Per un cristiano, la Pasqua è la memora della risurrezione del Signore, che passa dalla morte alla vita. L’ottavo giorno fu chiamato domenica (dies dominicus), cioè giorno del Signore. Da quel giorno i cristiani celebrarono ogni anno la festa di Pasqua. Non solo, ma la domenica divenne la Pasqua settimanale. Ogni uomo che diventa cristiano celebra la sua pasqua cioè il passaggio dalla schiavitù del peccato alla libertà di essere figlio di Dio. Ogni battezzato rinasce a vita nuova nelle acque limpide del battesimo. L’acqua affluì dal lato destro del costato di Cristo e divenne risanatrice. Il cristiano rinasce a nuova vita ogni volta che chiede perdono a Dio dei suoi peccati. Il medico celeste Gesù guarendo il cuore gli concede ancora una volta di passare dalla morte (peccato) alla vita (grazia).  Per tutti la Pasqua è la festa della rinascita e della vita, di tutto ciò che ci indica la strada di un risveglio dopo il sonno dell’inverno e dopo il gelo dei giorni tristi del freddo. La festa della Primavera, che è la Pasqua, ci pone di fronte a questo triplice passaggio di carattere biblico, teologico e naturale. E tutti questi tre passaggi sono indicati nella liturgia, a partire dalla veglia pasquale che si celebra in tutte le chiese nel sabato santo per preparare la festa della Pasqua. Pietro ci ricorda: “Egli ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio”. Sono questi i pilastri della fede nella risurrezione di Cristo: annunciare, testimoniare e perdonare. Cristo va accolto nella fede partendo proprio da quel sepolcro vuoto. Vi è posta una scritta: EGLI non è qui. Egli è il vivente! Se accogli Cristo lo testimonierai con una vita degna di essere risorti con Lui a vita nuova. Dovrai essere non solo credente ma anche credibile! Ed infine questa risurrezione personale parte l’accoglimento della misericordia di Dio nei miei confronti e di tutta l’umanità.

Don Marco