XXII DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Dal Vangelo SECONDO Matteo 16,21-27

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?

Quell’invito impegnativo di Gesù a seguirlo

Se vuoi. Tu andrai o non andrai con Lui, puoi scegliere. Gesù ti vuole libero! Ecco il “se vuoi”. Nessuna imposizione. Le condizioni sono chiare. La prima: rinnegare se stessi. Rinnegarsi non significa appiattirsi e mortificare le tue doti. Vuol dire invece smetterla di pensare sempre solo a te stesso e di girare a vuoto intorno al tuo Io. Il nostro presente non è in noi, è oltre noi. Qualcuno ha detto che da molto tempo ormai si è tolto alla parola Dio, la lettera “D” ed è rimasto solo ”Io”. Cioè al centro di tutto ci sono io. Se sono gratificato e messo al centro della scena allora sono felice, ma se mi mettono in secondo piano allora mi deprimo. Che illusione pensare di essere indispensabile! La seconda condizione: prendere la propria croce e seguirlo. La croce, questo segno semplicissimo, formato da due sole linee. E’ un immagine che abita gli occhi di tutti che segna vette di monti, incroci, campanili, ambulanze, presente spesso nei discorsi. E’ vero, la croce è una follia. Gesù parla della sua croce e sa che a quell’esito lo conduce la sua passione per Dio e per l’uomo, passioni che non può tradire: sarebbe per lui più mortale della morte stessa. La croce è il coraggio che osa toccare i lebbrosi e sfidare i boia pronti a uccidere l’adultera; è la forza che caccia dal tempio buoi e mercanti; è la libertà che non si è fatta comprare da nessuno. Con la croce, con la passione, che è appassionarsi e patire insieme. Se vuoi venire dietro a me… Ma perché seguirlo? Perché andargli dietro? È il dramma di Geremia: basta con Dio, ho chiuso con lui, è troppo. Nei tempi difficili viene da dire così! Beato però chi continua, come il profeta: nel mio cuore c’era come un fuoco, mi sforzavo di contenerlo ma non potevo. Senza questo fuoco posso anche guadagnare il mondo, ma perderei me stesso. S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stain), ebrea convertita, la notte dell’arresto, nel 1942, ebbe a scrivere: “Ave Crux Spes unica! Io mi offro per il mio popolo e per ciò che esso non ha saputo vedere”.

Don Marco