Dal Vangelo SECONDO Giovanni (20,1-9).
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
E’ Pasqua!
Non è facile credere nella Risurrezione di Gesù, evento fondamentale e centro di tutto il cristianesimo, senza il quale “vuota è la nostra predicazione e vuota anche la vostra fede” (1Cor 15,14). L’evangelista Giovanni si dimostra in questo brano del suo Vangelo particolarmente consapevole dell’importanza e della fatica della fede nel Cristo Risorto. Il dubbio, infatti, costituisce il filo conduttore dell’intero capitolo 20. Dubitano Maria di Magdala, Pietro, i discepoli, Tommaso: la novità del mistero pasquale li sconvolge e li sorprende tutti! E anche noi! Non per niente Giovanni concluderà il suo Vangelo con l’ultima “beatitudine” riservata anche a noi suoi lettori odierni: «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Gv 20,29). Anche Maria di Magdala è alla ricerca di Gesù, ma non ha ancora capito! Ella si era incamminata di buon mattino, quando era ancor buio, per andare a piangere un morto, un cadavere. E ora non è più possibile perché il suo corpo è stato portato via. Non resta, dunque, che il pianto disperato e il lutto! Il suo amore è rimasto interamente pre-pasquale e ci vorrà una nuova Parola d’amore di Gesù (la chiamerà per nome!) per trasferirla nella nuova esperienza di comunione pasquale. D’ora in poi occorrerà per tutti la chiaroveggenza della fede che ama per riconoscere, per incontrare e comunicare con il Risorto.
Don Marco