Dal Vangelo secondo Luca 11,1-13
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”».
SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE.
Il Vangelo di questa domenica si può suddividere in due parti.
Nella prima parte troviamo evidenziata l’importanza della preghiera come Gesù più volte ci ricorda. Infatti dopo essere andato a pregare Gesù viene interrogato dai suoi discepoli su come si deve pregare in modo “corretto”. Il Maestro risponde con la preghiera del Padre Nostro che accomuna tutti i cristiani. Questa preghiera da un lato ci invita a guardare Dio come ad un buon papà, dall’altro lato ci invita a trattare tutte le persone come fratelli avendo Dio come unico padre. Questa preghiera risulta essere tanto importante quanto elemento di unione che non ha limiti di tempo o nazionalità.
Nella seconda parte invece troviamo l’importanza di chiedere con insistenza le cose e in questa situazione il chiedere in modo continuo è visto in maniera positiva perché il suo fine è buono. Infatti questa parabola ci mostra da un lato la provvidenza di Dio, dall’altro la richiesta d’aiuto del fratello arriva nel momento che meno t’aspetti e ti costringe a fare un gesto di grande sacrificio. Gesù elogia l’insistenza perché l’obiettivo da raggiungere cambia l’esito di una situazione sfavorevole.
Chiediamo al Signore la grazia di poterlo sempre vedere come un padre buono e dall’altro canto di non girare le spalle ai fratelli che si trovano nella necessità.
Don Thiago